Convenzione ONU e Progetti di vita indipendente

DATA:  27 Marzo 2021
LUOGO: Webinair

Si è trattato di una formazione di altissimo livello per i contenuti e per i relatori che hanno partecipato.
Le numerose famiglie che hanno partecipato, hanno potuto cogliere spunti davvero interessanti per darsi nuovi obiettivi di grande stimolo.

Ha cominciato la Prof.ssa Cecilia Marchisio dell’Università di Torino: l’incipit è stato “oggi solo cose belle”. Finalmente anche noi famiglie rare possiamo ambire a diritti non solo normativamente tutelati ma sostanzialmente attuabili.
La Convenzione ONU sui Diritti e la vita delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento con la L. 3/3/2009, n. 18 così stabilisce all’art. 3
I principi della presente Convenzione sono: (a) il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; (b) la non discriminazione; (c) la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; (d) il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa; (e) la parità di opportunità; (f) l’accessibilità; (g) la parità tra uomini e donne; (h) il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità.
Partendo da questi principi così “scontati” per tutti i cittadini ma meno per le persone con disabilità, si può pensare alla vita dei nostri figli senza alcuna discriminazione nei diritti, nelle potenzialità da incrementare e nello sviluppo dell’autodeterminazione della persona (prescindendo dalla gravità della disabilità).

Con questo filo conduttore, ha preso la parola Marco Espa, politico sardo e membro dell’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica, che ha mostrato numerose slides sul “Modello Sardegna” di attuazione della L. 162/98 (che prevede l’attuazione di Piani Personalizzati a favore di persone con handicap grave con la finalità di promuovere l’autonomia e fornire sostegno alla famiglia in cui è presente la persona con grave disabilità).
Nella spiegazione della legge che da 20 anni è attuata in Sardegna, ha dimostrato come i progetti personalizzati e coprogettati…migliorano la qualità di vita per tutti dal punto di vista:

  • delle persone e famiglie (tappe di vita, anche per chi necessita di maggiori sostegni)
  • degli operatori e dei professionisti (emersione lavoro nero, valorizzazione, primi alleati dei percorsi di inclusione, nuove professioni)
  • del ruolo dei servizi e delle istituzioni (dovere, pratiche sussidiarie, sostenibilità e sviluppo delle comunità)

In particolare per noi famiglie che rivestiamo il nostro ruolo come:

  • protagoniste
  • valorizzazione della competenza familiare
  • gradimento della scelta del servizio flessibile più rispondente ai bisogni del figlio e della propria condizione familiare
  • possibilità di valutare la qualità del servizio
  • alleanza e partnership con le istituzioni
  • partecipazione attiva, inclusione ed esercizio dei diritti di cittadinanza

Secondo questo schema partecipativo:

schema

E dimostrando quanto questo modello sia fonte di risparmi per i servizi, oltre che per le famiglie.

Infine ha preso la parola Claudio Gilardi, presidente del Comitato Legge 162/98 Piemonte, che ha parlato della promozione dell’attività del Comitato sui diversi territori piemontesi, con l’intento di sviluppare il dialogo con i Servizi Sociali, in termini di cambiamento di paradigma, di lavoro condiviso con gli Enti più vicini alle famiglie e per lo sviluppo dei Progetti personalizzati e coprogettati, verso il modello Sardegna.
Ha anche raccontato della propria esperienza di padre di Stefano che, come persona adulta con disabilità, ha scelto, ormai adulto, di andare a vivere con Marta, con i giusti sostegni all’autonomia e all’indipendenza, come la Convenzione ONU ribadisce essere diritti esercitabili da tutti.
Al termine delle relazioni, è stata data la parola alle famiglie per rispondere ad alcune domande che, in virtù dei temi così condivisibili, sono state molte e interessanti.
L’auspicio della nostra Associazione è che questa sia la prima di altre date per formare noi famiglie alla consapevolezza dell’esercizio dei diritti dei nostri figli con disabilità.

Di seguito rendiamo disponibile a tutti il link per rivedere questa interessante formazione.

Vita indipendente